La situazione continua a essere critica, ma almeno una buona notizia c’è: il numero delle borse di studio erogate in Italia continua a salire, raggiungendo un totale di 176 mila persone in tutto lo Stivale, con un incremento di oltre 29 mila unità rispetto all’anno precedente.

Gli ultimi dati sulle borse di studio

Lo rivela l’Udu, l’Unione degli universitari, che ha messo sotto osservazione il sistema degli incentivi che dovrebbero consentire agli studenti meritevoli e in condizioni economiche svantaggiate di proseguire senza troppi patemi d’animo gli studi dopo il liceo, mettendo in correlazione le proprie statistiche con i dati pubblicati nelle banche dati del Miur, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Anche i privati finanziano gli studenti

Accanto al sistema pubblico, poi, c’è da segnalare anche una certa dinamicità del mondo privato, che utilizza proprio questi sistemi per offrire opportunità alternative agli studenti: l’ultimo esempio arriva dalle borse di studio stanziate dal sito www.piucodicisconto.com e dall’European Funding Guide per sostenere i progetti concreti dei giovani che non si interessano solo allo studio, ma che appunto intendono realizzare delle iniziative in vari campi, dal sociale all’imprenditoria.

Un’iniziativa innovativa

I due gruppi promotori hanno messo al bando un totale di tre borse, per circa 11 mila euro complessivi, che serviranno a incoraggiare l’intraprendenza dei giovani che hanno idee concrete; a fare la differenza non sarà però il reddito familiare o il merito accademico, quanto proprio l’originalità e la fattibilità del progetto, nonché i suoi possibili effetti sul territorio.

Ancora troppi studenti senza borsa

Un’iniziativa che assume un significato ancor più importante se torniamo a guardare allo stato delle borse di studio in Italia e, soprattutto, a leggere il dato dei soggetti che, nonostante il possesso di criteri di idoneità al finanziamento, non riescono a ricevere neppure un euro a causa dell’assenza di fondi pubblici. Una casistica in cui ricadono quasi 7500 studenti di tutta Italia, ovvero il 4 per cento del totale dei richiedenti.

Luci e ombre in Italia

Eppure si tratta di un dato “positivo”, visto che solo cinque anni fa la quota raggiungeva addirittura il 32 per cento, come l’Udu non ha mancato di sottolineare; una piccola (ma sensibile) inversione di tendenza, che l’Unione degli Studenti spiega con “l’aumento del Fondo Integrativo Statale (FIS) di 50 milioni” sancito l’anno scorso ma, soprattutto con “le risorse investite sulle borse di studio direttamente da parte degli atenei, in modo particolare in Lombardia”. In definitiva, l’anno accademico “2016/2017 è il primo in cui si riconoscono gli effetti dell’aumento del FIS, portato a 217 milioni di euro; oltre a quanto inserito nella Legge di bilancio 2018, mancano ancora 130 milioni di euro sul FIS da parte dello Stato per garantire una copertura totale degli idonei”, concludono i portavoce dell’Udu.

Il diritto allo studio

In definitiva, dunque, circa uno studente universitario su 10 in Italia beneficia di una borsa di studio (una media lontana da quelle di Paesi europei come Germania, Francia e Spagna, dove si viaggia sopra al 30 per cento), ma soprattutto ci sono ancora troppi ragazzi che, pur avendo le carte in regola per accedere al sussidio, non possono effettivamente beneficiarne per carenze di fondi, vedendosi così negare un diritto costituzionalmente riconosciuto.