Quando “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore uscì nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei suoi film più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un “piccolo capolavoro” (interpreti: Gérard Depardieu, Roman Polansky e un giovanissimo Sergio Rubini).

Intensità del racconto, ritmo, emozionanti colpi di scena per una visione della vita razionale e commossa . Il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro. Il racconto rimane oscuro fino al suo sconvolgente epilogo dove i pezzi lacerati di una vita si compongono in una serenità inaspettata e un capovolgimento radicale di quello che sembrava un giallo.

Un delitto è stato commesso e ne viene accusato un celebre scrittore, Onoff. Pur con la tipica atmosfera di un thriller, la storia è un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che è stata la propria vita.

“Gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita; e più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle” scrive in uno dei suoi romanzi Onoff che nella lunga notte di “Una pura formalità” cerca ansiosamente di ricordare… ricordare… cosa?

Un altro uomo aiuta Onoff in questa faticosa ricerca di un passato che si è voluto dimenticare: un inquietante commissario di polizia, un personaggio duro e ironico, comprensivo ma implacabile…

Tutto si svolge in una sperduta stazione di Polizia. Ma lo è veramente? E dove si trova? E quelle strane persone al suo interno, sono poliziotti? Cosa aspettano?

TEATRO SAN BABILA .Piazza San Babila – Milano
Dal 18 febbario al 2 marzo 2014
“Una pura formalità”
dal film di Giuseppe Tornatore
con Glauco Mauri • Roberto Sturno
versione teatrale e regia Glauco Mauri