“La Milano del fare che rinasce” – questa la premessa del Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Mario Boselli all’inaugurazione sabato 22 Febbraio di MiNEXT Weeks in Fashion” , il “movimento di spirito” nato dalla determinazione e coraggio di Francesco Saldarini.
L’innovativa proposta di contaminare la moda con un mix di eventi legati ad Arte-Design-Costume-Cultura ha avuto origine nel 2012 al ritorno da un infelice esperienza al salone parigino Athmosphere, dando origine ad un vero e proprio “Fuori Salone della Moda“.
Negli uffici di White, salone di Max Bizzi, venne organizzato un incontro “multidisciplinare”: architetti, designers, giornalisti della moda, showrooms, operatori fieristici e marchi pronti a confrontarsi e discutere nuove idee che potessero rilanciare la moda a Milano.
Iniziava nel novembre 2012 un dialogo con le istituzioni che ha portato ad una proficua collaborazione come evidenziato nelle parole di Francesco Saldarini durante l’incontro. L’obiettivo è dare centralità – nel cuore del nuovo quartiere di Porta Nuova – ai nuovi designer attraverso un “contenitore creativo”, il Fashion Factory, sviluppato in una struttura di 3000 mq, in un percorso articolato in diversi appuntamenti o Capitoli.
Il primo capitolo vede gli accessori protagonisti, cappelli, sciarpe,scarpe, borse, gioielli, orologi e occhiali per 35 espositori, metà italiani e metà francesi a testimoniare l’internazionalità dell’evento . Piccoli corner con protagonisti poche “creazioni” da proporre ai buyer fuori dagli schemi consueti. L’organizzazione italo-francese con la consulenza del talent scout Patricia Lerat ha sfidato l’immobilismo degli ultimi decenni per dare spazio al nuovo che avanza, come i gioielli-sculture da indossare di Chiara Zanetti tutte realizzate in pelle pregiata o i foulard scenografici della parigina Clementine Henrion o i tessuti di Maria La Rosa realizzati con procedimenti interamente manuali. In qualità di ospiti , in questa occasione, anche i giovani stilisti vincitori dei diversi concorsi della Camera Nazionale della Moda Italiana, a testimonianza dell’importanza di fare sistema e aiutare il made in italy a trovare gli “eredi” dei grandi stilisti di prima generazione.
Monica Basile