Da poco vi abbiamo presentato uno degli ultimi arrivati di casa Google, il Chromebook. Quello che andiamo a presentarvi ora è il suo fratellino minore, ovvero il Chromebox. Questo dispositivo nasce sempre dalla partnership col colosso Samsung, ma a differenza del precedente non è pensato come un laptor, ma bensì ad un pc integrato a cui interfacciare uno schermo e all’accoppiata tastiera/mouse.
La prima cosa che potrebbe venire in mente è la similitudine ad un già più rodato concorrente quale il Mac mini – capace di grandi prestazioni in un piccolissimo contenuto – ma non serve nemmeno dire che il sistema operativo è Chrome Os.
Le features di questo dispositivo si possono riassumere con:
- processore Intel Celeron B840 dual core da 1.9 GHz
- 4 Gb di Ram DDR3
- 6 porte Usb
- uscita DVI
- 2 porte Diplay Port
- scheda grafica integrata Intel GMA HD 3000 con supporto per schermi fino a 2.560 x 1.600 pixel di risoluzione
- unità allo stato solido da 16 Gb
Possiede connettività Wi-fi e Bluetooth e stando a chi è riuscito a testare con mano questo device sembrerebbe avere delle buone prestazioni, buona funzionalità flash, giochi molto fluidi e un’ottima stabilità generale del sistema.
L’unico vero e proprio limite alla presa sul mercato del Chromebox è la diffidenza che l’utenza interpone al prodotto quando si tratta di dover anche solo minimamente rivoluzionare il loro modo di utilizzare un personal computer. Permette di volgere la quasi totalità delle funzioni che ci si aspetta da un pc, oltre a molti vantaggi quali: lo spegnimenti e l’avvio in meno di 2 secondi, temperature di esercizio ridotte, rumore di fondo quasi inesistente e multi-tasking senza rallentamenti.
Permangono i difetti del Chromebook, ovvero la limitata capacità di lavoro offline, ma nel complesso sembra veramente che Google si stia avvicinando sempre più al mercato dei computer dopo quello dei tablet e degli smartphone.